mercoledì 20 gennaio 2010

Anno 2207 - La nuova Sparta

Anno 2207 DC. Il nostro ingegnere Marc è cittadino della Nuova Sparta: così si è voluto chiamare lo stato formatosi dalla scissione, dall’Unione Europea, di taluni stati che si consideravano talmente più evoluti e quindi anche più forti degli altri stati dell’Unione, al punto da non voler più convivere con essi nella stessa entità politica. Questi stati scissionisti si sono aggregati nella Nuova Sparta.
Il nuovo stato basa la sua potenza sulla selezione della specie umana che viene operata dai suoi esperti ingegneri e scienziati genetisti, al fine di arrivare alla realizzazione di una razza umana superiore che dovrebbe senz’altro assicurare allo stato la supremazia mondiale. Già prima della scissione da molto tempo, sempre negli stati scissionisti, gli scienziati genetisti stavano studiando per mettere a punto metodi per la selezione della specie umana; quando furono raggiunti risultati ritenuti soddisfacenti, allora ci fu la scissione e la conseguente nascita del nuovo stato. Ma la Nuova Sparta non ha vita facile: i meccanismi di selezione della specie umana non sono così semplici da attuare come sembrava. Inoltre danno luogo a problemi non previsti dagli scienziati.

L' altro innocente

Affascinato e commosso dalla lettura de L' innocente di Gabriele D'Annunzio, Giuseppe Fraschetti dà un seguito alle vicende dei suoi protagonisti, Tullio Hermil e sua moglie Giuliana, ri-creando luoghi, psicologie, drammi e situazioni. Il romanzo prende avvio proprio là dove si interrompe la vicenda narrata da D' Annunzio, appunto all' omicidio del piccolo Raimondo per mano del suo patrigno. Schiacciato da latenti sensi di colpa, i due coniugi cercano in tutti i modi di dimenticare il passato, di ritrovare quella serenità turbata dal ricordo dell' adulterio e dell' infanticidio, ma ogni circostanza non fa altro che ricondurli a quei giorni, aumentondo ancor di più la distanza tra loro. Neanche la nascita di Eugenio riesce a sanare le loro menti, sconvolte anche dalla sorprendente somiglianza tra i due bambini. L' altro innocente è, inoltre, un' opera di costume, di indagine sociale: siamo già nel Novecento, si fanno strada le idee socialiste, la Grande Guerra è sempre più vicina. L' autore si è calato a fondo in questo periodo, assimilandone usi e convenzioni, lingua e stile: ha dato vita ad un romanzo storico a pieno titolo, dunque, con una propria trame e con personaggi che si definiscono sempre più man mano che ci si addentra nella lettura, ottenendo un risultato che pur rifacendosi al nobile precedente, non rimane legato e intrappolato al suo ricordo ma che, sua sponte, se ne libera, assumendo ben presto valore a sè stante.

Padre e figlio

Chiara ormai da diversi anni si trova, come operatore umanitario, nel campo scolastico, in un paese arabo in guerra. Il territorio è occupato dalle forze armate di una coalizione di paesi occidentali, di cui fa parte anche l'Italia, suo paese d'origine. I cittadini dei paesi occupanti sono continuamente soggetti a rappresaglie e rapimenti da parte di bande di guerriglieri del paese occupato. Chiara si sente al sicuro, tranquilla e con la coscienza a posto, per aver sempre manifestato opinione contraria alla guerra, per essersi sempre comportata bene verso i cittadini del paese in cui si trova (dai quali, peraltro, è stimata ed amata), e per aver sempre operato per il loro bene. Ma si sbaglia: un giorno tocca anche a lei. In dieci fanno irruzione all'improvviso, armati e col volto coperto, nel suo ufficio, la bendano, le legano le mani e la trascinano via. Da quel momento Chiara viene presa e travolta in una sequenza di fatti che, nel bene e nel male, incideranno profondamente, lasciando il segno, per tutta la sua vita.

La Gelosia

Marco e Anna: i conti dell'Impruneta vissero in Italia nel secolo decimonono prima dell'unificazione. Anna, brillante e affascinante era corteggiata in tutti i ricevimenti di corte, Marco, geloso e introverso, non tollerava il successo mondano di sua moglie. Muoiono tragicamente: Anna uccisa per arma da fuoco, la stessa fine trova Ferini un liberale rivoluzionario, presunto amante di lei. Anche Marco viene trovato morto: un colpo alla tempia, l'arma ancora in mano. La spiegazione sembrerebbe ovvia: un doppio delitto/suicidio passionale. Marco ha ucciso la moglie sorpresa con l'amante Ferini e poi si è suicidato con la stessa arma, ma gli inquirenti fornirono una diversa spiegazione, non passionale: Anna e Ferini uccisi casualmente da rapinatori, Marco si è ucciso per la disperazione nel vedere l'amatissima moglie morta. Filippo è il conte discendente di Marco e Anna di oggi: vive con la bellissima moglie Claudia in un'ala dell'antico palazzo nobiliare restaurata. L'altra ala del palazzo è rimasta così come era ai tempi di Marco e Anna. Ma Filippo non è convinto della versione ufficiale sulla triplice tragedia che coinvolse i suoi antenati: vuole a tutti i costi scoprire la verità.