mercoledì 20 gennaio 2010

Padre e figlio

Chiara ormai da diversi anni si trova, come operatore umanitario, nel campo scolastico, in un paese arabo in guerra. Il territorio è occupato dalle forze armate di una coalizione di paesi occidentali, di cui fa parte anche l'Italia, suo paese d'origine. I cittadini dei paesi occupanti sono continuamente soggetti a rappresaglie e rapimenti da parte di bande di guerriglieri del paese occupato. Chiara si sente al sicuro, tranquilla e con la coscienza a posto, per aver sempre manifestato opinione contraria alla guerra, per essersi sempre comportata bene verso i cittadini del paese in cui si trova (dai quali, peraltro, è stimata ed amata), e per aver sempre operato per il loro bene. Ma si sbaglia: un giorno tocca anche a lei. In dieci fanno irruzione all'improvviso, armati e col volto coperto, nel suo ufficio, la bendano, le legano le mani e la trascinano via. Da quel momento Chiara viene presa e travolta in una sequenza di fatti che, nel bene e nel male, incideranno profondamente, lasciando il segno, per tutta la sua vita.

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